
martedì 22 novembre 2011
Finale di stagione (finalmente!): Maratonina di Palmanova

mercoledì 26 ottobre 2011
Trofeo Generali - fine Trofeo Provincia di Trieste
Giunge al termine il Trofeo Provincia di Trieste con la gara scenograficamente più bella, ovvero il Trofeo Generali, con il suo percorso di 8 km che si snoda sui sentieri sterrati tra Aurisina e Santa Croce. Si tratta per me della 7-ima prova del trofeo, che quindi mi permette di avere anche il bonus per aver partecipato a più di 6 gare: sono quindi solo due le gare cui ho mancato, la 3000 in pista (causa vacanze) e la maratonina di Aurisina (causa scarsa condizione ed evidente avversità nei confronti di una gara che secondo il sottoscritto è veramente la peggiore come tracciato dell'intero trofeo Provincia di Trieste).
Veniamo però alla cronaca di quella che è stata una bella mattinata di corsa tra i boschi, con un meteo praticamente perfetto, fresco, senza sole e senza la pioggia che aveva condizionato l'edizione precedente.
Adesso rimangono 4 settimane prima dell'ultimo appuntamento agonistico stagionale, ovvero la maratonina di Palmanova, dove poter finalmente cimentarsi in una gara lunga a una temperatura si spera ben al di sotto di quella di Klagenfurt e Muggia, e soprattutto con un percorso, anche se non esaltante dal punto di vista del paesaggio, senza alcun punto critico o strappo o altro, o meglio, sempre e comunque desolatamente pianeggiante... Obiettivo: 2 lunghi di circa 20 km, 2 medi e 2 veloci nelle prossime settimane, poi diminuire il kilometraggio, e arrivare con una buona condizione appunto al 20 novembre, per cercare di scendere sotto il tempo dello scorso anno. Rimangono poi 4 mesi interi per preparare Berlino, cercando di infilare dentro alcune gare lunghe (oltre che ovviamente gli odiati lunghi) per abituarsi alla distanza e alla fatica (Lanaro Granfondo e perché no, magari una buona parte della cavalcata carsica), e alcune campestri del circuito CSI per cercare di aumentare la velocità e la resistenza alla velocità.
Veniamo però alla cronaca di quella che è stata una bella mattinata di corsa tra i boschi, con un meteo praticamente perfetto, fresco, senza sole e senza la pioggia che aveva condizionato l'edizione precedente.
Partenza insidiosa, molto stretta con una curva secca a destra che porta alla prima salitina, ancora su asfalto. Si entra quindi sullo sterrato, ancor più stretto, e parecchio sconnesso. La strada risale, poi scende fino al secondo km, dove inizia la temuta ascesa fino alla vedetta Liburnia. La salita a dir il vero e breve, ma molto pendente. Mette a dura prova le gambe, ma il vero problema sono i due km successivi, in un continuo saliscendi (molto più sali che scendi) in cui è davvero difficile recuperare lo sforzo sulla salita e trovare il ritmo giusto: vengo infatti passato da parecchi runner, e un po' lo sconforto aumenta...
Si arriva quindi all'abitato di Santa Croce, il fondo stradale diventa di asfalto, c'è di nuovo una piccola salita prima della lunga e pendente discesa che porta all'imbocco del sentiero della Salvia, che si percorre fino a ripetere la salita della vedetta Liburnia. La salita questa volta devo farla camminando, chi è intorno a me anche se corre forse prende una decina di metri. Si scollina e si prosegue in direzione Aurisina, passando a fianco del campo di calcio.
Qui finalmente il fondo è decisamente regolare, mi accodo ad un runner del Marathon che seguirò fino all'arrivo, senza forzare ma stando ben attento a chi ho dietro: vedo infatti due runner della mia categoria, che cercano di diminuire il divario, recuperando forse qualche metro, ma non mi lascio raggiungere. Si arriva quindi agli ultimi 100 metri sull'asfalto, facciamo un breve sprint giusto per evitare sorprese sulla linea del traguardo, tagliato in 38'27'', ovvero 1'32'' in meno dello scorso anno, 12° di categoria.
Risultato finale del trofeo: non lo so, dovrei essermi classificato intorno alla 15esima piazza, che tutto sommato riflette abbastanza bene quanto fatto quest'anno. Sicuramente ci sono ampi margini per il prossimo.
lunedì 17 ottobre 2011
Comeback!
Riprende, almeno per quanto mi riguarda, il trofeo Provincia di Trieste, dopo la pausa estiva e il salto a piè pari della maratonina di Aurisina, un po' perché non pronto per fare 21 km a un ritmo decoroso, un po' perché la gara non mi piace, un po' perché la sera prima si è fatto bisboccia, un po' perché la gara partiva alle 9.30 e mi sono svegliato alle 10...
Questa volta tocca alla Su e Zo pei Clanz, gara che storicamente chiudeva il Trofeo, ma che quest'anno cede il passo al Trofeo Generali, posticipato per non cadere in concomitanza con la Maratonina di Udine (e infatti cade in concomitanza con la ben più interessante maratonina di Lubiana...).
Il tracciato, molto ondulato (ovviamente va su e zo), parte dal piazzale della Wartsila, lungo un largo rettilineo per poi infilarsi in salita nelle stradine di San Dorligo (i famosi clanz), per poi diventare sterrato e raggiungere il monte Usello, quindi in discesa verso Lacotisce, salitone finali e di nuovo il rettilineo finale fino all'arrivo. La giornata è piuttosto fresca, con parecchio vento di bora a renderla di fatto fredda!
Arriviamo alla cronaca: si parte controvento, e per fortuna, stando in gruppo, non si sente nè il freddo nè il vento. Fatico un po' a superare qualche concorrente più lento, mi assesto su un ritmo non troppo veloce per non bruciarmi le gambe per la salita che comincia già al primo km, che porta sullo sterrato con tracciato mai piano. Si scende quindi velocissimamente verso Lacotisce su una discesa dapprima molto tecnica. per poi arrivare sull'asfalto e risultare molto più agevole. Alla curva secca verso la risalita, so che lì inizia di fatto la gara, con due salite spezzagambe: la prima, più ripida ma di fatto più semplice, sia perchè su asfalto, sia perché dopo un lungo tratto di discesa dove le gambe non lavorano e la seconda, meno ripida ma su sterrato, forse un pelo più lunga, che con le gambe stanche è veramente impegnativa...
Riesco a chiudere la salita ad un ritmo decente, sopravanzando alcuni concorrenti che invece trovano difficoltà, e quindi cominciano gli ultimi due km fatti di un po' di pianura e un po' di discesa verso l'arrivo, dove poter finalmente andare regolari con un po' più di velocità, anche se davanti mi manca qualcuno che mi tiri un po' di più.
In vista del traguardo vengo superato da un paio di runner (ah ecco, ero allora io che tiravo loro!) ma poco male, il risultato per quanto mi riguarda è ottimo, soprattutto dopo alcune prestazioni molto deludenti durante la pausa estiva, complici il poco tollerato caldo (Woerthersee Marathon e Muggia-Koper) e le vacanze (Giro di Roiano).
Q
lunedì 11 luglio 2011
Ultime gare...
Dopo un lungo periodo di silenzio, ecco finalmente il resoconto dell'ultimo mese. Due sole gare, una "nostrana" e una "foresta", quest'ultima fatta più per il desiderio di fare qualcosa di particolare, vista la particolarità del luogo di gara... ma andiamo con ordine.
La gara "nostrana" è il giro dei Campi Elisi, 5 km e qualcosa veloci, con una lunga salita che spezza ritmo, fiato e gambe.Partenza difficilissima in piazza Carlo Alberto, in discesa con un tratto di strada abbastanza stretto, auto a destra e a sinistra, e subito una curva a sinistra di 90 gradi con grandissimo rischio collisione; i metri subito dopo sono invece quasi un percorso ad ostacoli, con tanto di paletti e aiuole. Ne esco vivo, si tira verso la PAM, una prima salita aumenta il livello di difficoltà (prima si era messa di mezzo anche la temperatura), si scende, si doppia la PAM, e si sale, si sale e si sale ancora verso via Locchi, dove perdo alcune posizioni. Tutta via Locchi la uso praticamente come recupero, non riesco a cambiare ritmo, si ridiscende passando davanti alla partenza, la pendenza si fa un po' più accentuata e si arriva a passeggio Sant'Andrea, dove ritrovo un po' di smalto, riesco finalmente ad aumentare il passo (3'45''-3'50''), e riuscendo a sprintare gli ultimi metri per guadagnare un paio di posizioni, terminando la gara in un onesto 21'24'', media di 4'04'', tutto sommato non male anche se sicuramente si poteva e si doveva far meglio.
L'altra gara, ovvero la gara "foresta", è più che altro un capriccio, che ho cercato di fare nella maniera meno invasiva nei confronti della mia dolce metà, visto che è stata fatta durante le vacanze. Il nome della gara, che non dice nulla è Portugal Day, mentre ben più significativi sono il luogo dove si svolge (Central Park, New York) e la società che la organizza (New York Road Runners, ovvero la società che organizza la maratona di New York). Devo dire di esser stato bravo, non per il risultato finale (che per inciso, non è buono), quanto per l'organizzazione del tutto: dal trovare la gara, all'iscrizione, al ritiro del pacco gara, alla gara stessa, che ha permesso a me di vivere una bella esperienza, ma al tempo stesso non ha inciso sulle vacanze...
La gara parte alle 8 del mattino (però che mattinieri sti niuorchesi...), quindi sveglia alle 7, una ottima e abbondante colazione a base di integratori ed energetici comprati il giorno prima in un negozio che vende milioni di questi prodotti, e quindi attraverso mezza Manhattan di corsa, nell'unico momento in cui probabilmente la città dorme. Arrivo a Central Park, individuo dove lasciare lo zainetto ed è già il momento della partenza.Ci sono "solamente" 6000 runners (non male per una garetta tutto sommato di contorno), la suddivisione nella griglia di partenza avviene in base al numero del pettorale, per fortuna ho il 1023 e quindi sono nel secondo gruppetto. Prima della partenza, viene dapprima cantato l'inno portoghese e poi l'inno americano: devo dire la verità, emozionante. Ok, si parte. Le gambe non vanno, belle durette dopo 4 giorni passati a esplorare ogni angolo di Manhattan e dintorni... ma chi se ne frega, tanto non sono là per gareggiare, sono lì per correre, per assaporare un'atmosfera e una realtà diverse. Il percorso, o meglio Central Park, prima di arrivare a New York, me lo immaginavo diverso: nella mia mente provinciale lo vedevo come un parco immenso, verde, ma soprattutto piatto!!! Beh, la realtà è che Central Park è immenso, verde, ma tutto saliscendi... Non mi resta altro allora che soffrire, gareggiare a fianco di un runner con il completino della Jamaica, cedere, recuperare posizioni e arrivare al traguardo stanco e contento.
Il risultato non conta, conta che mi sono divertito. Sono circa le 8.40 del mattino, recupero lo zainetto, e pian pianino raggiungo l'hotel, quindi "solo" 25 strade direzione sud e finalmente raggiungo la mia dolce metà, che a dir il vero era appena scesa nella hall a bere un bibitone, che, nonostante dimensioni e gusti non combacino con quelli cui siamo abituati, oltreoceano viene ancora denominato caffè...
venerdì 3 giugno 2011
Napoleonica... ma dove sono i tratti pianeggianti???
Non avevo mai partecipato alla Napoleonica (gara ovviamente...), ma più o meno tutti mi avevano detto che si tratta di una gara tosta... beh, niente di più vero... Arrivo alla partenza dopo il buon risultato ottenuto alla Principe, ma a dir il vero, con ben pochi allenamenti, anzi, due sole corsette molto blande, causa poca freschezza ed impegni che mi hanno tenuto lontano dall'allenamento in tutte le sue forme... Quindi aspettative poche, e alla fine il risultato non è esaltante (170-esimo), ma quello che invece è preoccupante è invece il fatto che persone che hanno tenuto un ritmo di allenamento normale e che fino ad un paio di settimane prima tenevo a 1 minuti dietro sono arrivate 1 minuto davanti. Bel peggioramento quindi, ma più o meno preventivato...
Venendo alla cronaca della gara, la giornata è perfetta (per la corsa), si parte (davanti) in decisa discesa dal parcheggio di Monte Grisa ad un ritmo allegro (4'00''), anche per evitare di esser asfaltato da chi segue. Si prosegue quindi a fianco delle pareti usate per l'arrampicata, fino ad arrivare all'imbocco della Strada Vicentina, volgarmente nota con il nome di Napoleonica, dove di fatto inizia il tratto clou della gara. Il fondo ghiaioso non aiuta di certo, e la pendenza costante del 4% rende questa parte della gara un vero inferno. All'inizio faccio un paio di sorpassi, alcuni un po' azzardati, purtroppo lo spazio è poco e il rischio di inciampo e caduta è altissimo.Dopodiché trovo il mio ritmo, che cala inesorabilmente fino all'arrivo all'Obelisco, dove c'è un piccolo strappetto per salire sul sentiero Cobolli, dove un tratto di 500 metri in lieve discesa permette di recuperare un po' di gamba e un po' di fiato. Subito dopo c'è però una salita spezzagambe, un kilometrino un po' su e un po' giù prima di arrivare sulla via Crucis che con due salite abbastanza brevi ma veramente dure buttano ben giù il morale. Si intravede quindi l'arrivo e dopo il km più veloce della storia (in realtà i cartelli erano messi un po' alla rinfusa) siamo in quattro che peschiamo un po' d'orgoglio e di sana competitività e scattiamo verso il traguardo, anche questo in salita...
Comincia adesso però il periodo più duro, con allenamenti difficili causa condizioni meteo e vacanze, e poche gare. Campi Elisi tra una settimana e mezza (forse), niente tremila in pista causa vacanza, che però compenso con una splendida garetta a New York (19 giugno), 5 miglia di primo mattino a Central Park...
Venendo alla cronaca della gara, la giornata è perfetta (per la corsa), si parte (davanti) in decisa discesa dal parcheggio di Monte Grisa ad un ritmo allegro (4'00''), anche per evitare di esser asfaltato da chi segue. Si prosegue quindi a fianco delle pareti usate per l'arrampicata, fino ad arrivare all'imbocco della Strada Vicentina, volgarmente nota con il nome di Napoleonica, dove di fatto inizia il tratto clou della gara. Il fondo ghiaioso non aiuta di certo, e la pendenza costante del 4% rende questa parte della gara un vero inferno. All'inizio faccio un paio di sorpassi, alcuni un po' azzardati, purtroppo lo spazio è poco e il rischio di inciampo e caduta è altissimo.Dopodiché trovo il mio ritmo, che cala inesorabilmente fino all'arrivo all'Obelisco, dove c'è un piccolo strappetto per salire sul sentiero Cobolli, dove un tratto di 500 metri in lieve discesa permette di recuperare un po' di gamba e un po' di fiato. Subito dopo c'è però una salita spezzagambe, un kilometrino un po' su e un po' giù prima di arrivare sulla via Crucis che con due salite abbastanza brevi ma veramente dure buttano ben giù il morale. Si intravede quindi l'arrivo e dopo il km più veloce della storia (in realtà i cartelli erano messi un po' alla rinfusa) siamo in quattro che peschiamo un po' d'orgoglio e di sana competitività e scattiamo verso il traguardo, anche questo in salita...
Comincia adesso però il periodo più duro, con allenamenti difficili causa condizioni meteo e vacanze, e poche gare. Campi Elisi tra una settimana e mezza (forse), niente tremila in pista causa vacanza, che però compenso con una splendida garetta a New York (19 giugno), 5 miglia di primo mattino a Central Park...
Primo appuntamento semiserio alla fine di agosto con la maratonina del WoertherSee (più come scusa per la gita che per la voglia di correre), quindi ancora la solita EuroMarathon, una inutile Maratonina del Carso (quest'anno mi metterò di impegno e spero di non farla, perché secondo me è veramente la più brutta gara del trofeo) e poi chissà, magari nel frattempo la staffetta de Muja, o qualcos'altro... vedremo.
lunedì 16 maggio 2011
Trofeo Principe... un buon ritorno!
Dopo la parentesi (infelice) della Maratonina dei Due Castelli, si ritorna al trofeo Provincia di Trieste con la gara di "casa", ovvero il Trofeo Principe. Gara di casa perché il nome di Principe è ormai, al pari del nome Cividin, legato alla pallamano triestina. E il Principe Pallamano Trieste è la squadra in cui ho militato in gioventù, e che mi ha permesso di vivere importanti e belle (e talvota anche brutte) esperienze, tra cui un paio di scudetti vinti e alcune presenze in Champions League, contro Vienna e Marsiglia. Ma oramai quei giorni sono un lontano ricordo, ora il mio presente pallamanistico è una piccola squadra di serie B in cui la parola chiave è il divertimento, oltre ovviamente alla corsa.
Tornando alla gara, il Trofeo Principe è la terza gara individuale del circuito, dopo il Trofeo No Stop Viaggi, Track and Field e dopo la gara inaugurale per società Gemina Run. Obiettivo era migliorare la (scarsa) prestazione dello scorso anno (ero appena rientrato dalle ferie), e riprendersi dopo l'influenza e i crampi della Maratonina. Il percorso parte dallo stabilimento Principe e dopo un giro in piena zona industriale, passa per Mattonaia, si vira in direzione Caresana in costante salita, si vira quindi verso San Dorligo e dopo un breve tratto di scollinamento si riprende a salire fino all'incrocio con la zona industriale di Dolina, da dove si riprende a scendere fino all'arrivo.
Obiettivo pienamente raggiunto: parto dalle prime file con un ritmo buono (e con le mie amate ultraleggere Ronin 2), non mi faccio ingannare da chi parte a palla, per poi trovarsi alla salita di Caresana in difficoltà. Giro in direzione San Dorligo leggermente affaticato ma d'altra parte si è corso per 3 km a un ritmo decisamente allegro. C'è un leggero tratto di discesa, riesco a recuperare, per poi tener duro fino alla svolta a sinistra del più alto di tutto il percorso. Dopo poche centinaia di metri si gira nuovamente a sinistra su un breve tratto di sterrato, dove mi accorgo che la gamba "gira", grazie anche ad una pendenza favorevole, anche se non riesco a capire se riuscirò a tenere quel ritmo (3'50'') fino alla fine. Invece il gruppetto con cui sono tiene, io tengo pure, anzi accelero, riesco a guadagnare qualche posizione e ad arrivare al traguardo in accelerazione, chiudendo gli ultimi 200 metri a 3'30'' (anche se il GPS dice 4'45'', ma mi sono dimenticado di premere lo stop...).
Risultato finale: 102esimo, 14esimo di categoria, media di 4'02'', un miglioramento rispetto allo scorso anno di più di 5 minuti. Non male davvero, non speravo tanto, ma forse questo significa che nei mesi precedenti ho lavorato bene e in condizioni fisiche "normali" il risultato ogni tanto arriva.
Tornando alla gara, il Trofeo Principe è la terza gara individuale del circuito, dopo il Trofeo No Stop Viaggi, Track and Field e dopo la gara inaugurale per società Gemina Run. Obiettivo era migliorare la (scarsa) prestazione dello scorso anno (ero appena rientrato dalle ferie), e riprendersi dopo l'influenza e i crampi della Maratonina. Il percorso parte dallo stabilimento Principe e dopo un giro in piena zona industriale, passa per Mattonaia, si vira in direzione Caresana in costante salita, si vira quindi verso San Dorligo e dopo un breve tratto di scollinamento si riprende a salire fino all'incrocio con la zona industriale di Dolina, da dove si riprende a scendere fino all'arrivo.
Obiettivo pienamente raggiunto: parto dalle prime file con un ritmo buono (e con le mie amate ultraleggere Ronin 2), non mi faccio ingannare da chi parte a palla, per poi trovarsi alla salita di Caresana in difficoltà. Giro in direzione San Dorligo leggermente affaticato ma d'altra parte si è corso per 3 km a un ritmo decisamente allegro. C'è un leggero tratto di discesa, riesco a recuperare, per poi tener duro fino alla svolta a sinistra del più alto di tutto il percorso. Dopo poche centinaia di metri si gira nuovamente a sinistra su un breve tratto di sterrato, dove mi accorgo che la gamba "gira", grazie anche ad una pendenza favorevole, anche se non riesco a capire se riuscirò a tenere quel ritmo (3'50'') fino alla fine. Invece il gruppetto con cui sono tiene, io tengo pure, anzi accelero, riesco a guadagnare qualche posizione e ad arrivare al traguardo in accelerazione, chiudendo gli ultimi 200 metri a 3'30'' (anche se il GPS dice 4'45'', ma mi sono dimenticado di premere lo stop...).
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lunedì 9 maggio 2011
Sofferenza... maratonina dei due Castelli...
Arrivo alla maratonina dei due Castelli per la prima volta, con grandi aspettative e dopo aver seguito un buon programma, fatto di lunghi, di medi, di ripetute e di sacrifici. Voglio far bene, le sensazioni dopo il trofeo Track and Field sono buone. Ultima settimana di scarico con le gambe un po' impallate, ma gia' giovedi' annuso che c'e' qualcosa che non va. E infatti arriva puntuale l'influenza intestinale, quella subdola, non quella che ti tiene in bagno ogni 5 minuti, ma quella che ti fa sentire le gambe come mattoni, la testa pesante e via cosi'. Mettici pure una bella contusione alla gamba sinistra rimediata il giorno prima e la frittata e' fatta.
Mi ritrovo come oramai da tradizione con Federico, saliamo sul primo pullman disponibile mimetizzandoci da milanisti (altrimenti l'autista non ci avrebbe fatto salire :-) ) e arriviamo a Duino, dove incontriamo un po' tutti, tra cui Stefano, ex collega, compagno di universita' e forse avversario in qualche campo di calcio, dove si chiacchiera piacevolmente del piu' e del meno, in attesa dello start.
Si parte quindi in leggero ritardo, sotto un sole caldo, e l'inizio non e' malvagio, tengo il ritmo che voglio per i primi 4 km, fatti quasi di dolci salite. Si scollina all'altezza della costa dei Barbari, e riesco a cambiare ritmo, tenendolo per i successivi 5 km. Al decimo sento che c'e' qualcosa che non va, e infatti, puntuali arriva un principio di crampo al bicipite femorale destro. Mi fermo, stretching con tutti che mi sorpassano, riprendo, piu' avanti un altro crampo, stavolta all'altro bicipite, altro stop, insomma non e' giornata. Sul lungomare cominciano anche alcuni brividi di freddo, peccato pero' che faccia un caldo mortale... mi trascino con un ritmo blando fino alla stazione, dove con un'impennata di orgoglio riaccelero nonostante i crampi che (ri)compaiono sempre al momento meno opportuno. Arrivo con un inutile 1h43' e penso un paio di secondi, poco dopo un ottimo Federico, alla sua seconda mezza e con veramente un buon passo in queste gare lunghe. Preso con le dovute pinze il crono non e' malvagio, tenendo conto di 3 stop e di 11 km fatti alla fin fine trotterellando a un ritmo che non ho mai sentito neanche lontanamente mio, 40-50'' sopra il ritmo che mi ero prefissato e che sapevo di riusci a tenere.
Arrivati al traguardo, recuperata non senza difficolta' la mia dolce meta', non resta altro che aspettare Stefano e Valentina, che anche quest'anno hanno scelto la distanza regina. 42195 tutti d'un fiato, con pero' pochi km alle spalle, causa problemi di vario genere. E sono loro che per fortuna allietano la giornata portandosi al traguardo entrambi sotto le 4 ore, forse obiettivo sperato ma mai dichiarato causa una preparazione non mirata, ma che sicuramente almeno a me da' la giusta dose di felicita' per una giornata iniziata in maniera discutible, trascorsa male con 4 soste neanche avessi al posto delle scarpe le Pirelli del gran Premio di Formula1 e finita peggio, a letto con la febbre.
Mi ritrovo come oramai da tradizione con Federico, saliamo sul primo pullman disponibile mimetizzandoci da milanisti (altrimenti l'autista non ci avrebbe fatto salire :-) ) e arriviamo a Duino, dove incontriamo un po' tutti, tra cui Stefano, ex collega, compagno di universita' e forse avversario in qualche campo di calcio, dove si chiacchiera piacevolmente del piu' e del meno, in attesa dello start.
Si parte quindi in leggero ritardo, sotto un sole caldo, e l'inizio non e' malvagio, tengo il ritmo che voglio per i primi 4 km, fatti quasi di dolci salite. Si scollina all'altezza della costa dei Barbari, e riesco a cambiare ritmo, tenendolo per i successivi 5 km. Al decimo sento che c'e' qualcosa che non va, e infatti, puntuali arriva un principio di crampo al bicipite femorale destro. Mi fermo, stretching con tutti che mi sorpassano, riprendo, piu' avanti un altro crampo, stavolta all'altro bicipite, altro stop, insomma non e' giornata. Sul lungomare cominciano anche alcuni brividi di freddo, peccato pero' che faccia un caldo mortale... mi trascino con un ritmo blando fino alla stazione, dove con un'impennata di orgoglio riaccelero nonostante i crampi che (ri)compaiono sempre al momento meno opportuno. Arrivo con un inutile 1h43' e penso un paio di secondi, poco dopo un ottimo Federico, alla sua seconda mezza e con veramente un buon passo in queste gare lunghe. Preso con le dovute pinze il crono non e' malvagio, tenendo conto di 3 stop e di 11 km fatti alla fin fine trotterellando a un ritmo che non ho mai sentito neanche lontanamente mio, 40-50'' sopra il ritmo che mi ero prefissato e che sapevo di riusci a tenere.
Arrivati al traguardo, recuperata non senza difficolta' la mia dolce meta', non resta altro che aspettare Stefano e Valentina, che anche quest'anno hanno scelto la distanza regina. 42195 tutti d'un fiato, con pero' pochi km alle spalle, causa problemi di vario genere. E sono loro che per fortuna allietano la giornata portandosi al traguardo entrambi sotto le 4 ore, forse obiettivo sperato ma mai dichiarato causa una preparazione non mirata, ma che sicuramente almeno a me da' la giusta dose di felicita' per una giornata iniziata in maniera discutible, trascorsa male con 4 soste neanche avessi al posto delle scarpe le Pirelli del gran Premio di Formula1 e finita peggio, a letto con la febbre.
lunedì 18 aprile 2011
Trofeo Track and Field... bene. Avanti così

La giornata è soleggiata, fresca, anzi, paragonata a quella del trofeo Running World, fredda, e parecchio ventosa; vento che darà fastidio soprattutto sul lungo rettilineo finale, soffiando di traverso, ostacolando in paticolar modo il km di salita, che nonostante una pendenza poco accentuata (circa il 2%) sembrava veramente ostico.
lunedì 4 aprile 2011
Trofeo Running World... però, che salita...

Si arriva di primo mattino in quel di Basovizza, già gremita. Tempo di bere il caffè d'ordinanza, un po' di riscaldamento (non troppo... anzi, proprio poco poco), che sono già le 9.30. Allo sparo sono circa a metà, il primo km è parecchio intasato ed è difficile sorpassare, ma il ritmo è comunque buono, praticamente perdo solamente 15 secondi circa...
Falsopiano in discesa fino a Padriciano, abbastanza veloce, ma un po' prima rallento perché temo la salita. Salita che inizia dolcemente, poi si impenna improvvisamente, gira a destra dando l'impressione di esser terminata ed invece mancano ancora 400 metri duri. Si scende quindi verso Basovizza, prendendo prima un po' di fiato e poi accellerando, cercando di recuperare i pochi metri di vantaggio su Stefano. Le gambe non girano, ancora provate dalla maratonina della settimana prima e dalle ripetute del martedì (bisogna pure trovare delle scuse, no?), quindi fatico a tornare su ritmi veloci.
Poi ci si mette una leggera salitella prima del giro di boa a spezzare ancora il ritmo. Si ritorna sulla via principale, fa ancora più caldo, e si arriva quasi subito, per la seconda temutissima volta, alla seconda salita per Gropada. Mi impongo di tenere un ritmo in salita che non deve mai scendere sotto i 5'30'', e quasi riesco a mantenere la promessa (solo gli ultimi 400 metri saranno a 5'32''). Ormai il più è fatto, si va veloci in discesa verso Basovizza, si costeggia il cimitero in leggera salita, e si prosegue in costante spinta e costante salitina verso l'arrivo, chiudendo con un buon 57'17'', che a conti fatti sono 3' abbondanti in meno dello scorso anno, ma 1' in più di mio cugino... mannaggia m'ha fregato anche questa volta...
venerdì 1 aprile 2011
Si ricomincia!

La ciliegina sulla torta sarebbe rappresentata dall'arrivare prima del mio nemico giurato (sempre lui, il mio cugino...).
A domenica!
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