giovedì 8 marzo 2012

Prima mezza 2012 - un (mezzo) fiasco annunciato...

Ed eccoci alla prima gara su strada del 2012, che nelle previsioni doveva essere un banco di prova per Berlino, con un tempo finale che doveva attestarsi intorno ai 5’ in più rispetto al tempo target di Berlino. Beh, come più o meno tutti sanno, il tempo in febbraio non è stato dei più clementi ed è così che tutta la preparazione è andata a farsi benedire, con l’ultimo allenamento di gennaio svolto il 27, il primo di febbraio sempre il 27... Nel mentre ci sono stati allenamenti di pallamano, partite di basket, ma niente che abbia a che fare con una corroborante corsetta o nuotata...

Le aspettative per questa gara sono quindi basse, anzi, rasoterra. In più, la sera prima ho ben pensato di andare a giocare a pallamano in trasferata a Vicenza, e nonostante una partita con un avversario di basso livello, la fatica sulle gambe e le poche ore di sonno si sentono tutte. L’obiettivo è quindi un 1h50m, cioè un lungo di buon livello.
La sveglia è all’alba, mi sembra di non aver neanche dormito. Vengo raccolto dal cucchiaino di Matteo, recuperiamo quindi Stefano e via a Gorizia. La tentazione di non partire è forte...
Mi faccio coraggio e parto, rigorosamente ultimo. Imposto il ritmo, non più di 5’10’’ e non meno di 4’50’’. Già al 5° sento le gambe che fanno male, soprattutto i quadricipiti sembrano esplodere. Non resta che tener duro... peccato non essermi portato dietro l’MP3, almeno non avrei sofferto in solitudine...
I km corrono abbastanza veloci, il circuito nella parte italiana non è male, nella parte slovena invece, a parte la ciclabile a fianco della ferrovia, è abbastanza bruttino, soprattutto il passaggio nella zona industriale, con un paio di saliscendi con relative curve secche che spezzavano il ritmo (e le gambe). Gli ultimi 4-5 km sono abbastanza sofferti, le gambe più che dure ormai sono pietrificate, la speranza di aumentare il ritmo almeno per l’ultimo km si fa vana. Arrivo al traguardo comunque con un decoroso 1h46m53s, tempo leggermente sotto le attese, un po’ a sorpresa.

grande sofferenza...

Mi fiondo quindi alla ricerca di cibo, a tratti durante la gara ho sentito il desiderio di mettere qualcosa sotto i denti... trovo quindi Stefano, anche lui con un tempo sotto le sue abituali performance, e Matteo, che invece conclude con un ottimo crono.


Mancano quindi 4 settimane a Berlino. Quattro settimane in cui cercherò di massimizzare il kilometraggio nella prima metà per poi dimunuire durante la terza settimana e scaricare nell’ultima. Obiettivo per Berlino: migliorarsi, anche se non so di quanto. L’obiettivo iniziale era arrivare intorno ad 1h32-1h35, penso che ormai il risultato sia non raggiungibile. L’importante sarà stare sotto 1h39m, e poi cercare di migliorare ancora per la Bavisela.


mercoledì 25 gennaio 2012

Esordio Trail... Lanaro GranFondo 2012

Si tenta questa esperienza per me quasi “estrema”... non sono un amante delle lunghe distanze, e non è che sia neanche un gran amante delle salite, ma devo fare km in vista di Berlino 2012, e fare allenamenti lunghi mi ha aiutato parecchio già a Palmanova, dove, nonostante una condizione calante, ma con due buoni lunghi alle spalle, il risultato è stato buono, non tanto a livello di crono, quanto di sensazioni.


Alla partenza... ignari della faticaccia che ci aspetta...
L’obiettivo è quello di una bella “gita”, senza alcun patema in termini di tempi/prestazioni. Siamo a tutti gli effetti un bel gruppetto: io, Stefano, Federico e un ottimo Piero, reduce eroico da un sabato sulle piste da sci. In partenza poi ritrovo tanti amici, tra cui Ale, che dopo aver patito qualche problema si ripresenta ai nastri di partenza.
La giornata è fredda, in partenza, ma c’è un gran bel sole e l’aria è, come si suol dire, frizzante! Ore 09.00, partenza dei ciclisti: pare ci sia qualche problema, qualcuno più competitivo spinge un po’ troppo, forse un po’ fuori dallo spirito della manifestazione. Partiti i ciclisti, faccio un po’ di riscaldamento, più che altro per non patire il freddo pungente del mattino. Ore 9.15 puntuali si parte: il percorso all’inizio lo conosco bene, sono circa 5 km in costante salita, parto praticamente ultimo assieme a Federico e Piero, con un bel ritmo blando. Ecco che subito trovo il capro espiatorio della mia prestazione: Ale si piazza davanti a me e non mi lascia passare, alza i gomiti, impedendomi di impostare il mio passo di 3’30’’; devo allora accontentarmi di un blando 6’00’’ J.
Si arriva quindi alla deviazione per Pesek, presidiata da un ottimo Cris,  dove è obbligatoria la sosta foto con Piero. 
Obbligatoria la sosta foto...
Si inizia a camminare a passo spedito lungo la ripida salita, e poco prima dell’attraversamento della strada statale, si ricomincia a correre, sempre in leggera salita, prima di ricominciare un po’ a scendere in direzione Basovizza. Entro quindi nel bosco e subito si imbocca il sentiero 3 in direzione Gropada – Monte dei Pini, salita non impegnativa ma in più di qualche tratto preferisco camminare piuttosto che correre. È quindi il turno della discesa tecnica verso Trebiciano, che supero fortunatamente senza alcun intoppo. È quindi il turno del lungo tratto che porta verso Fernetti, molto corribile, dove però trovo Valentina e Andrea in gita domenicale, e siccome era parecchio tempo che non li vedevo, approfitto per camminare un po’, fare due chiacchiere e mangiare un paio di gel. Ritrovo Federico, anzi lui ritrova me, visto che nei km precedenti ha ben pensato di modificare traiettoria e fare un km e mezzo in più... arriviamo quindi a Monrupino, è il momento del lungo tratto di asfalto in direzione Zolla, che facciamo più camminando che correndo, per salvare le energie per il tratto finale... Arrivati a Zolla, ricominciamo a correre, manca poco (oddio, poco, 4-5 km duri...), ma i muscoli non hanno la mia stessa voglia di arrivare in cima. 

Cominciano i crampi, un po’ ovunque, dal polpaccio alla coscia, devo proprio fermarmi e fare un po’ di stretching almeno un paio di volte. Tento comunque di corricchiare in qualche tratto in piano, ma mi fermo ad ogni minima salita. Finalmente sento gli altoparlanti, anche se sono parecchio lontani, piano piano mi avvicino all’arrivo ma gli ultimi 800 metri sono durissimi: mi raggiunge Ale e ci tiriamo a vicenda fino al traguardo, che tagliamo assieme, anzi, con lui che taglia il traguardo e io che muoio praticamente 3 cm dopo, colpito da crampi in ogni minimo muscolo delle gambe, in crisi completa, tanto da ricordarmi di stoppare il Garmin quasi 8 minuti dopo...
A parte il tratto da Zolla in salita verso la vetta, tutto sommato non è andata malissimo, ma sopportare i crampi per 4 lunghi km di cui almeno 3 di salita, e di cui quasi uno di “arrampicata”, non è stato facile, speriamo si riveli un buon allenamento per gli obiettivi futuri. Già penso all’edizione 2013. Farla, non farla. Aspettiamo il meteo (che difficilmente sarà così perfetto!), la condizione, e se al momento dell’iscrizione affioreranno i ricordi degli ultimi km...


Tornando invece al nostro gruppetto, Stefano, come lo scorso anno, si è fatto rispettare: 3h06’, ma anche lui con deviazione fortuita... Federico invece 3h20’, che vale molto di più considerando il km e mezzo fatto. Piero arriva invece in 3h50’, un buon risultato, considerando che non è un corridore da lunghe distanze e che il giorno precedente lo ha speso sulle piste da sci...
Dopo aver ripreso un po’ di fiato in vetta non resta altro che ridiscendere verso Sagrado, dove abbiamo lasciato l’Alfettone d’ordinanza per ritornare a casa, con una gran voglia di un bagno caldo rilassante... alla prossima!


martedì 22 novembre 2011

Finale di stagione (finalmente!): Maratonina di Palmanova

Arriva finalmente al termine la stagione 2011, almeno per il sottoscritto, con la tradizionalmente piatta maratonina di Palmanova, quest'anno frequentatissima (più di 2700 arrivati) grazie ad un costo accessibile, una buona organizzazione, una temperatura sicuramente migliore delle mezze sahariane che si corrono nel periodo primaverile e tardo-estivo, e soprattutto ad un percorso praticamente piatto; condizioni che fanno gola a parecchi, desiderosi di riscattare un'annata difficile sulle gare lunghe, o di migliorare il proprio primato personale. Arrivo alla Maratonina un po' a corto di preparazione, ma con un paio di bei lunghi alle spalle, che aiuteranno non poco, ma con poco allenamento sui medi e brevi, soprattutto zero ripetute in 1 mese. Capita. L'obiettivo è questa volta finire dignitosamente, e soprattutto divertirmi, grazie all'allegra compagnia di questa trasferta.




Si arriva a Palmanova con lauto anticipo, causa problemi di parcheggio, pettorale e quant'altro, c'è il tempo per un caffè (anzi ci sarebbe anche il tempo per fare una seconda e forse anche terza colazione...). Ci riscaldiamo un pochetto, giusto per non partire freddissimi. L'aria è fredda, c'è un bel sole che fa presagire un po' di aumento di temperatura nel finale di gara, anche se poi non sarà proprio così... Andiamo così alla partenza, quest'anno sdoppiata per favorire il passaggio della porta, vero e proprio imbuto. L'esperimento sembra sia positivo, infatti non ci sono intasamenti... noi come al solito partiamo per ultimi, e i primi 3 km sono un continuo zig zag per sorpassare i concorrenti più lenti. Il nostro gruppo si sgretola quasi subito: Matteo e Stefano subito avanti, Piero e Fabrizio invece indietro, io rimango con Federico, con cui farò più di metà gara, salvo poi lasciarlo un po' indietro. Il ritmo imposto è quello che avevo programmato dall'inizio, 4'50'' per i primi 3-4 km, anche se dobbiamo continuamente strappare per fare qualche sorpasso, a volte non proprio agile. L'idea iniziale era poi di  accelerare già al quinto, ma preferisco rimanere con Federico, al rientro dopo un periodo di inattività causa infortunio: a me non interessa tirare come un matto, per magari fare 30'' meno dello scorso anno. Allora si va insieme fino al 13-14simo km, poi vedo che faccio fatica a tenere un ritmo più lento, e allora cerco di andare sul mio ritmo, portandomi intorno ai 4'35'', senza sentire fatica alcuna. Riesco a tenere questo ritmo fino al 19simo, poi subentra un po' di affaticamento muscolare, devo rallentare leggermete, 4'50'' di nuovo... Poco male, sono arrivato, 1h41m01s, miglior crono stagionale sulla mezza, due minuti meglio della Bavisela (anche se quest'ultima è stata caratterizzata da parecchi stop'n'go causa crampi), ma quello che mi fa più piacere sono le ottime sensazioni durante tutta la gara, lo split negativo, l'allegra compagnia, la bella gita e l'ottima pizza finale!

mercoledì 26 ottobre 2011

Trofeo Generali - fine Trofeo Provincia di Trieste

Giunge al termine il Trofeo Provincia di Trieste con la gara scenograficamente più bella, ovvero il Trofeo Generali, con il suo percorso di 8 km che si snoda sui sentieri sterrati tra Aurisina e Santa Croce. Si tratta per me della 7-ima prova del trofeo, che quindi mi permette di avere anche il bonus per aver partecipato a più di 6 gare: sono quindi solo due le gare cui ho mancato, la 3000 in pista (causa vacanze) e la maratonina di Aurisina (causa scarsa condizione ed evidente avversità nei confronti di una gara che secondo il sottoscritto è veramente la peggiore come tracciato dell'intero trofeo Provincia di Trieste).
Veniamo però alla cronaca di quella che è stata una bella mattinata di corsa tra i boschi, con un meteo praticamente perfetto, fresco, senza sole e senza la pioggia che aveva condizionato l'edizione precedente.


Partenza insidiosa, molto stretta con una curva secca a destra che porta alla prima salitina, ancora su asfalto. Si entra quindi sullo sterrato, ancor più stretto, e parecchio sconnesso. La strada risale, poi scende fino al secondo km, dove inizia la temuta ascesa fino alla vedetta Liburnia. La salita a dir il vero e breve, ma molto pendente. Mette a dura prova le gambe, ma il vero problema sono i due km successivi, in un continuo saliscendi (molto più sali che scendi) in cui è davvero difficile recuperare lo sforzo sulla salita e trovare il ritmo giusto: vengo infatti passato da parecchi runner, e un po' lo sconforto aumenta... 


Si arriva quindi all'abitato di Santa Croce, il fondo stradale diventa di asfalto, c'è di nuovo una piccola salita prima della lunga e pendente discesa che porta all'imbocco del sentiero della Salvia, che si percorre fino a ripetere la salita della vedetta Liburnia. La salita questa volta devo farla camminando, chi è intorno a me anche se corre forse prende una decina di metri. Si scollina e si prosegue in direzione Aurisina, passando a fianco del campo di calcio. 


Qui finalmente il fondo è decisamente regolare, mi accodo ad un runner del Marathon che seguirò fino all'arrivo, senza forzare ma stando ben attento a chi ho dietro: vedo infatti due runner della mia categoria, che cercano di diminuire il divario, recuperando forse qualche metro, ma non mi lascio raggiungere. Si arriva quindi agli ultimi 100 metri sull'asfalto, facciamo un breve sprint giusto per evitare sorprese sulla linea del traguardo, tagliato in 38'27'', ovvero 1'32'' in meno dello scorso anno, 12° di categoria.


Risultato finale del trofeo: non lo so, dovrei essermi classificato intorno alla 15esima piazza, che tutto sommato riflette abbastanza bene quanto fatto quest'anno. Sicuramente ci sono ampi margini per il prossimo.

Adesso rimangono 4 settimane prima dell'ultimo appuntamento agonistico stagionale, ovvero la maratonina di Palmanova, dove poter finalmente cimentarsi in una gara lunga a una temperatura si spera ben al di sotto di quella di Klagenfurt e Muggia, e soprattutto con un percorso, anche se non esaltante dal punto di vista del paesaggio, senza alcun punto critico o strappo o altro, o meglio, sempre e comunque desolatamente pianeggiante... Obiettivo: 2 lunghi di circa 20 km, 2 medi e 2 veloci nelle prossime settimane, poi diminuire il kilometraggio, e arrivare con una buona condizione appunto al 20 novembre, per cercare di scendere sotto il tempo dello scorso anno. Rimangono poi 4 mesi interi per preparare Berlino, cercando di infilare dentro alcune gare lunghe (oltre che ovviamente gli odiati lunghi) per abituarsi alla distanza e alla fatica (Lanaro Granfondo e perché no, magari una buona parte della cavalcata carsica), e alcune campestri del circuito CSI per cercare di aumentare la velocità e la resistenza alla velocità.

lunedì 17 ottobre 2011

Comeback!


Riprende, almeno per quanto mi riguarda, il trofeo Provincia di Trieste, dopo la pausa estiva e il salto a piè pari della maratonina di Aurisina, un po' perché non pronto per fare 21 km a un ritmo decoroso, un po' perché la gara non mi piace, un po' perché la sera prima si è fatto bisboccia, un po' perché la gara partiva alle 9.30 e mi sono svegliato alle 10...
Questa volta tocca alla Su e Zo pei Clanz, gara che storicamente chiudeva il Trofeo, ma che quest'anno cede il passo al Trofeo Generali, posticipato per non cadere in concomitanza con la Maratonina di Udine (e infatti cade in concomitanza con la ben più interessante maratonina di Lubiana...).
Il tracciato, molto ondulato (ovviamente va su e zo), parte dal piazzale della Wartsila, lungo un largo rettilineo per poi infilarsi in salita nelle stradine di San Dorligo (i famosi clanz), per poi diventare sterrato e raggiungere il monte Usello, quindi in discesa verso Lacotisce, salitone finali e di nuovo il rettilineo finale fino all'arrivo. La giornata è piuttosto fresca, con parecchio vento di bora a renderla di fatto fredda!



Arriviamo alla cronaca: si parte controvento, e per fortuna, stando in gruppo, non si sente nè il freddo nè il vento. Fatico un po' a superare qualche concorrente più lento, mi assesto su un ritmo non troppo veloce per non bruciarmi le gambe per la salita che comincia già al primo km, che porta sullo sterrato con tracciato mai piano. Si scende quindi velocissimamente verso Lacotisce su una discesa dapprima molto tecnica. per poi arrivare sull'asfalto e risultare molto più agevole. Alla curva secca verso la risalita, so che lì inizia di fatto la gara, con due salite spezzagambe: la prima, più ripida ma di fatto più semplice, sia perchè su asfalto, sia perché dopo un lungo tratto di discesa dove le gambe non lavorano e la seconda, meno ripida ma su sterrato, forse un pelo più lunga, che con le gambe stanche è veramente impegnativa...



Riesco a chiudere la salita ad un ritmo decente, sopravanzando alcuni concorrenti che invece trovano difficoltà, e quindi cominciano gli ultimi due km fatti di un po' di pianura e un po' di discesa verso l'arrivo, dove poter finalmente andare regolari con un po' più di velocità, anche se davanti mi manca qualcuno che mi tiri un po' di più.


In vista del traguardo vengo superato da un paio di runner (ah ecco, ero allora io che tiravo loro!) ma poco male, il risultato per quanto mi riguarda è ottimo, soprattutto dopo alcune prestazioni molto deludenti durante la pausa estiva, complici il poco tollerato caldo (Woerthersee Marathon e Muggia-Koper) e le vacanze (Giro di Roiano).







Q

lunedì 11 luglio 2011

Ultime gare...

Dopo un lungo periodo di silenzio, ecco finalmente il resoconto dell'ultimo mese. Due sole gare, una "nostrana" e una "foresta", quest'ultima fatta più per il desiderio di fare qualcosa di particolare, vista la particolarità del luogo di gara... ma andiamo con ordine.
La gara "nostrana" è il giro dei Campi Elisi, 5 km e qualcosa veloci, con una lunga salita che spezza ritmo, fiato e gambe.


Partenza difficilissima in piazza Carlo Alberto, in discesa con un tratto di strada abbastanza stretto, auto a destra e a sinistra, e subito una curva a sinistra di 90 gradi con grandissimo rischio collisione; i metri subito dopo sono invece quasi un percorso ad ostacoli, con tanto di paletti e aiuole. Ne esco vivo, si tira verso la PAM, una prima salita aumenta il livello di difficoltà (prima si era messa di mezzo anche la temperatura), si scende, si doppia la PAM, e si sale, si sale e si sale ancora verso via Locchi, dove perdo alcune posizioni. Tutta via Locchi la uso praticamente come recupero, non riesco a cambiare ritmo, si ridiscende passando davanti alla partenza, la pendenza si fa un po' più accentuata e si arriva a passeggio Sant'Andrea, dove ritrovo un po' di smalto, riesco finalmente ad aumentare il passo (3'45''-3'50''), e riuscendo a sprintare gli ultimi metri per guadagnare un paio di posizioni, terminando la gara in un onesto 21'24'', media di 4'04'', tutto sommato non male anche se sicuramente si poteva e si doveva far meglio.


L'altra gara, ovvero la gara "foresta", è più che altro un capriccio, che ho cercato di fare nella maniera meno invasiva nei confronti della mia dolce metà, visto che è stata fatta durante le vacanze. Il nome della gara, che non dice nulla è Portugal Day, mentre ben più significativi sono il luogo dove si svolge (Central Park, New York) e la società che la organizza (New York Road Runners, ovvero la società che organizza la maratona di New York). Devo dire di esser stato bravo, non per il risultato finale (che per inciso, non è buono), quanto per l'organizzazione del tutto: dal trovare la gara, all'iscrizione, al ritiro del pacco gara, alla gara stessa, che ha permesso a me di vivere una bella esperienza, ma al tempo stesso non ha inciso sulle vacanze...



La gara parte alle 8 del mattino (però che mattinieri sti niuorchesi...), quindi sveglia alle 7, una ottima e abbondante colazione a base di integratori ed energetici comprati il giorno prima in un negozio che vende milioni di questi prodotti, e quindi attraverso mezza Manhattan di corsa, nell'unico momento in cui probabilmente la città dorme. Arrivo a Central Park, individuo dove lasciare lo zainetto ed è già il momento della partenza.Ci sono "solamente" 6000 runners (non male per una garetta tutto sommato di contorno), la suddivisione nella griglia di partenza avviene in base al numero del pettorale, per fortuna ho il 1023 e quindi sono nel secondo gruppetto. Prima della partenza, viene dapprima cantato l'inno portoghese e poi l'inno americano: devo dire la verità, emozionante. Ok, si parte. Le gambe non vanno, belle durette dopo 4 giorni passati a esplorare ogni angolo di Manhattan e dintorni... ma chi se ne frega, tanto non sono là per gareggiare, sono lì per correre, per assaporare un'atmosfera e una realtà diverse. Il percorso, o meglio Central Park, prima di arrivare a New York, me lo immaginavo diverso: nella mia mente provinciale lo vedevo come un parco immenso, verde, ma soprattutto piatto!!! Beh, la realtà è che Central Park è immenso, verde, ma tutto saliscendi... Non mi resta altro allora che soffrire, gareggiare a fianco di un runner con il completino della Jamaica, cedere, recuperare posizioni e arrivare al traguardo stanco e contento.


Il risultato non conta, conta che mi sono divertito. Sono circa le 8.40 del mattino, recupero lo zainetto, e pian pianino raggiungo l'hotel, quindi "solo" 25 strade direzione sud e finalmente raggiungo la mia dolce metà, che a dir il vero era appena scesa nella hall a bere un bibitone, che, nonostante dimensioni e gusti non combacino con quelli cui siamo abituati, oltreoceano viene ancora denominato caffè...

venerdì 3 giugno 2011

Napoleonica... ma dove sono i tratti pianeggianti???

Non avevo mai partecipato alla Napoleonica (gara ovviamente...), ma più o meno tutti mi avevano detto che si tratta di una gara tosta... beh, niente di più vero... Arrivo alla partenza dopo il buon risultato ottenuto alla Principe, ma a dir il vero, con ben pochi allenamenti, anzi, due sole corsette molto blande, causa poca freschezza ed impegni che mi hanno tenuto lontano dall'allenamento in tutte le sue forme... Quindi aspettative poche, e alla fine il risultato non è esaltante (170-esimo), ma quello che invece è preoccupante è invece il fatto che persone che hanno tenuto un ritmo di allenamento normale e che fino ad un paio di settimane prima tenevo a 1 minuti dietro sono arrivate 1 minuto davanti. Bel peggioramento quindi, ma più o meno preventivato...
Venendo alla cronaca della gara, la giornata è perfetta (per la corsa), si parte (davanti) in decisa discesa dal parcheggio di Monte Grisa ad un ritmo allegro (4'00''), anche per evitare di esser asfaltato da chi segue. Si prosegue quindi a fianco delle pareti usate per l'arrampicata, fino ad arrivare all'imbocco della Strada Vicentina, volgarmente nota con il nome di Napoleonica, dove di fatto inizia il tratto clou della gara. Il fondo ghiaioso non aiuta di certo, e la pendenza costante del 4% rende questa parte della gara un vero inferno. All'inizio faccio un paio di sorpassi, alcuni un po' azzardati, purtroppo lo spazio è poco e il rischio di inciampo e caduta è altissimo.Dopodiché trovo il mio ritmo, che cala inesorabilmente fino all'arrivo all'Obelisco, dove c'è un piccolo strappetto per salire sul sentiero Cobolli, dove un tratto di 500 metri in lieve discesa permette di recuperare un po' di gamba e un po' di fiato. Subito dopo c'è però una salita spezzagambe, un kilometrino un po' su e un po' giù prima di arrivare sulla via Crucis che con due salite abbastanza brevi ma veramente dure buttano ben giù il morale. Si intravede quindi l'arrivo e dopo il km più veloce della storia (in realtà i cartelli erano messi un po' alla rinfusa) siamo in quattro che peschiamo un po' d'orgoglio e di sana competitività e scattiamo verso il traguardo, anche questo in salita...






Comincia adesso però il periodo più duro, con allenamenti difficili causa condizioni meteo e vacanze, e poche gare. Campi Elisi tra una settimana e mezza (forse), niente tremila in pista causa vacanza, che però compenso con una splendida garetta a New York (19 giugno), 5 miglia di primo mattino a Central Park...
Primo appuntamento semiserio alla fine di agosto con la maratonina del WoertherSee (più come scusa per la gita che per la voglia di correre), quindi ancora la solita EuroMarathon, una inutile Maratonina del Carso (quest'anno mi metterò di impegno e spero di non farla, perché secondo me è veramente la più brutta gara del trofeo) e poi chissà, magari nel frattempo la staffetta de Muja, o qualcos'altro... vedremo.